Il 29 settembre 2025 si è svolta presso la Sala Multimediale dell’Istituto Cristo Re di Messina, la presentazione del report “Gli studenti e l’azzardo”, esito dell’indagine condotta nell’ambito del progetto Antenne – Puntiamo contro l’azzardo durante l’anno 2024/2025, promosso dall’ASP di Messina in collaborazione con il Centro di Solidarietà F.A.R.O. e altre realtà del territorio.
I dati principali
Dall’indagine, che ha coinvolto 1.725 studenti di 13 istituti scolastici di Messina e provincia, emerge un quadro chiaro: quasi sette ragazzi su dieci (68,5%) hanno dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita, percentuale che sale a oltre il 76% tra i maschi. Più di otto studenti su dieci tra coloro che hanno già sperimentato l’azzardo hanno continuato a giocare anche nell’ultimo anno.
La maggior parte riferisce di farlo saltuariamente, ma un dato allarmante è quello del 23% che dichiara di scommettere più volte a settimana. Anche la durata delle sessioni desta preoccupazione: oltre un quarto degli studenti ha ammesso di giocare per più di un’ora consecutiva, e circa l’8% arriva a superare le tre ore.
Per quanto riguarda le tipologie di gioco, i più diffusi risultano i gratta e vinci (73,3%) e le scommesse sportive sul calcio (46,6%), seguiti da eventi simulati, poker (43,6%) e bingo (37,4%). In controtendenza le slot machine, utilizzate solo da una minoranza, segno che il fenomeno tra i giovani si orienta sempre più verso altre forme di gioco.
Un elemento centrale è il ricorso al digitale: quasi la metà degli studenti (48,7%) ha giocato online nell’ultimo anno, in prevalenza tramite smartphone (46,5%), e il 14,6% ha dichiarato di averlo fatto anche durante l’orario scolastico.
Non mancano i segnali di rischio:
- un terzo degli studenti ha speso più soldi di quanto previsto o si è sentito in colpa per il denaro perso;
- il 14,1% ha provato a smettere senza riuscirci;
- circa 1 su 10 ha avuto conflitti in famiglia o a scuola legati al gioco;
- il 5,3% si è persino assentato dalle lezioni per giocare.
Preoccupano le convinzioni distorte: quasi la metà pensa che nelle scommesse sportive conti l’abilità del giocatore, il 65% lo crede del poker e più di un quarto ritiene possibile arricchirsi con il gioco d’azzardo. Idee che alimentano l’illusione di controllo e rendono il rischio ancora più sottovalutato.
Momento di confronto
La presentazione è stata aperta da Giuseppe Rao, direttore del Dipartimento di Salute Mentale, e ha visto gli interventi di Simona Mazzeo, Roberto Micciulla e Francesco Conti, psicologi e operatori del progetto. A chiudere i lavori è stato Domenico Incorvaia, presidente del Centro di Solidarietà F.A.R.O., sottolineando la necessità di continuare a lavorare in rete per affrontare un fenomeno che riguarda da vicino famiglie, scuole e istituzioni.
L’iniziativa non è stata solo la restituzione di numeri e grafici, ma soprattutto un’occasione per riflettere insieme agli studenti, ai docenti e alle istituzioni sui rischi del gioco d’azzardo e sull’urgenza di promuovere consapevolezza, prevenzione e responsabilità.
Un ringraziamento va a tutti i partecipanti e in particolare agli operatori e alle operatrici che hanno reso possibile il progetto con il loro impegno quotidiano. La speranza condivisa è che questo percorso rappresenti solo l’inizio di un lavoro capace di dare continuità e futuro alla prevenzione sul territorio.
